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FRANE SUPERFICIALI-EROSIONE: I PRATI ARMATI® IN UN CONTESTO STORICO DI GRANDE PREGIO AMBIENTALE IN UNA DELLE PIÙ BELLE E ANTICHE CITTÀ MURATE ITALIANE: CITTADELLA (PD)
Durante interventi di riqualificazione ambientale dei terrapieni che sorreggono le antiche mura della Cittadella, furono previsti vari interventi.
Dopo aver tolto le traversine ferroviarie, che rilasciavano nel terreno sostanze inquinanti e che servivano a tenere in stato di equilibrio la scarpata, si dovette provvedere a scegliere altre tecniche che potessero evitare frane superficiali ed erosione.
La tecnica scelta dall’amministrazione locale fu intervenire con piante erbacee a radicazione profonda. Questo cantiere fu realizzato con solo una specie della miscela che compone i PRATI ARMATI®, su espressa richiesta del committente, per motivi soprattutto estetici.

PARCO EOLICO DI COCULLO (AQ): INTERVENTO ANTIEROSIVO E DI RIPRISTINO AMBIENTALE PRESSO IL PARCO EOLICO
Nel cuore del Molise una centrale eolica è stata protetta da frane ed erosione. Il cantiere era situato all’interno del parco eolico di Cocullo. Il committente aveva forti problemi dovuti a frane ed erosione che destabilizzavano le scarpate che circondavano la centrale di smistamento. Le piante a radicazione profonda utilizzate per l’impianto hanno completamento ricoperto le scarpate che circondano la centrale di smistamento bloccando l’erosione, proteggendo il versante dalle piogge e reinserendolo in un’area che è stata completamente rinaturalizzata, mitigandone così l’impatto ambientale. Le specie erbacee a radicazione profonda hanno resistito ad inverni freddissimi (oltre -20°C) ed estati torride.

2010: SASSARI – CONFERENZA ALLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DEL NORD SARDEGNA

SITI INQUINATI DA METALLI PESANTI
Nelle miniere, nelle cave e in zone fortemente inquinante da metalli pesanti, il problema erosivo non è dovuto soltanto all'azione dell'acqua, ma anche all'azione dei venti che sollevano nuvole di polveri inquinanti, che possono trasportare i metalli pesanti anche a chilometri di distanza con il rischio che finiscano nelle falde acquifere, con pesanti ripercussioni sull' ecosistema (piante, animali e uomini). Per testare la capacità dei Prati Armati di vegetare anche in terreni contaminati da metalli pesanti, sono state effettuate delle prove di germinazione su materiali assimilabili a quelli delle discariche minerarie del distretto di Montevecchio nella Sardegna sud-occidentale, dove sono stati abbancati sterili di tracciamento e residui di coltivazione di minerali come la galena (solfuro di piombo) e la blenda o sfalerite (solfuro di zinco). L’analisi quantitativa degli inquinanti presenti nei diversi campioni di terreno è stata condotta mediante spettrometria ottica di emissione al plasma ICP-OES (Inductively Coupled Plasma – Optical Emission Spectrometer). I principali metalli pesanti rilevati, che erano presenti nei vari siti con concentrazioni fino a 10 volte quelle ammissibili per legge erano:
- Arsenico [As]
- Cadmio [Cd]
- Cobalto [Co]
- Cromo [Cr]
- Rame [Cu]
- Mercurio [Hg]
- Nichel [Ni]
- Piombo [Pb]
- Antimonio [Sb]
- Selenio [Se]
- Zinco [Zn]

RILEVATI SENZA TERRENO VEGETALE
Intervento su rilevato stradale e ferroviario costituito da tout venant opportunamente costipato. Data l’evidente instabilità ed erodibilità del terreno vegetale posato sulle scarpate del rilevato, il committente SOLVAY Spa richiedeva un intervento di ingegneria naturalistica senza tale materiale. Gli obbiettivi erano il controllo dell’erosione, il rinforzo corticale, l’inerbimento mediante idrosemina di piante erbacee a radicazione profonda e successiva rinaturalizzazione.

SABBIE: IL BLOCCO DELL’EROSIONE SULLE SCARPATE STRADALI SABBIOSE
A seguito del secondo cedimento generale della versante stradale, venne rimodulato il profilo di progetto, mediante l’alternanza di scarpate e berme. Venne eseguito un intervento di spritz beton in testa, dotando le berme di trincee drenanti eseguite con arido e geotessili. A completamento del nuovo progetto veniva previsti l’inerbimento mediante idrosemina di piante erbacee a radicazione profonda.
L’obbiettivo complessivo era quello di fornire un profilo di scarpa con un’inclinazione minore, consolidare la scarpata in testa più acclive, drenare le acque sotterranee, bloccare l’erosione , impermeabilizzare e inerbire l’area. Particolarmente interessante il confronto PRATI ARMATI® - VETIVER.

SABBIE LIMOSE: BLOCCO DELL’EROSIONE ED INERBIMENTO DI UN VERSANTE SULL’AUTOSTRADA A3 SA-RC:
Si trattava di un versante particolarmente erodibile situato su una scarpata di avvicinamento ad un imbocco di galleria. E’ stata eseguita l’idrosemina, finalizzata ad un intervento di inerbimento mediante piante erbacee a radicazione profonda, per il definitivo blocco dell’erosione e la protezione dei fossi di guardia dall’intasamento.

SABBIE SILICEE: RINFORZO E CONTROLLO DELL’EROSIONE SULLE SCARPATE DELLA MINIERA DI FLORINAS (SS)
L’intervento prevedeva un’applicazione sulle scarpate della Miniera di sabbie silicee di Florinas (SS) di proprietà della Sarda Silicati Srl. La pendenza delle superfici da trattare, l’intensa erosione che evolveva in locale dissesto idrogeologico, il clima ventoso freddo d’inverno e torrido d’estate apparivano i problemi più evidenti.
Il rinforzo delle scarpate, il controllo dell’erosione e la rinaturalizzazione del fronte dismesso della miniera, rappresentavano gli obbiettivi principali.

SABBIE GHIAIOSE: INERBIMENTO E RINATURALIZZAZIONE DI UNA SCARPATA PILOTA SULL’AUTOSTRADA A3 SA-RC
Scarpata pilota in sabbie ghiaiose tendenti a passare a ghiaie sabbiose di natura calcarea. Il committente chiedeva una prova di germinazione e successivo attecchimento su tale litotipo.
Il fine del presente intervento pilota era valutare se le piante erbacee a radicazione profonda erano in grado di garantire il controllo dell’erosione, il rinforzo superficiale, l’inerbimento e la successiva rinaturalizzazione, attraverso un’opera di ingegneria naturalistica rapida ed efficace.

PIROCLASTITI TUFACEE CONTROLLO DELL’EROSIONE ED INERBIMENTO S.P.111 – ORVIETO, LA ABBADIA (TR) –
La scarpata stradale della SP 111, riprofilata a seguito di evento franoso presentava depositi piroclastici tufacei da integri a profondamente alterati.
Questi manifestavano una doppia difficoltà per quanto riguarda il blocco dell'erosione: una rapida e progressiva disgregazione con erosione superficiale in netto contrasto con lo strato sottostante decisamente duro e compatto.
La profondità e l’elevata inclinazione delle scarpate oltre l’estrema visibilità del fronte riprofilato dal Duomo di Orvieto esaltavano le difficoltà dell’opera di ingegneria naturalistica mediante l’idrosemina di piante erbacee a radicazione profonda.

LIMI E ARGILLE: CONTROLLO DELL’EROSIONE ED INERBIMENTO SULLA VARIANTE DEL FERRO A FERMO (FM)
LIMI e ARGILLE: L’intervento sulla scarpata in limi e argille necessitava un duraturo controllo dell’erosione ed un inerbimento perenne con piante erbacee a radicazione profonda. La vulnerabilità dei litotipi, la pendenza della scarpata, la sismicità della regione e le attese per un intervento di ingeneria naturalistica di grande pregio, hanno reso ancora più motivante l’obbiettivo dell’intervento con i PRATI ARMATI®.
Ulteriori elementi di difficoltà specifici da affrontare erano: il contrasto della desertificazione, il ripristino ambientale e paesaggistico del fronte sbancato nella circonvallazione della città marchigiana (Variante del Ferro).

PORFIDI E GRANITI: CONTROLLO DELL’EROSIONE E RINATURALIZZAZIONE SULLA DIGA DI COMBINADOVU (NU)
PORFIDI E GRANITI. L’intervento sulla spalla destra della Diga di Combidanovu, prevedeva il controllo dell’erosione, il contrasto della desertificazione, il ripristino ambientale e il reinserimento paesaggistico del fronte granitico sbancato. I PRATI ARMATI® sono stati abbinati con successo ed in modo sinergico alle reti metalliche paramassi a doppia torsione tipo Maccaferri che sono state infatti inerbite, rinverdite e mascherate dalla folta parte epigea (foglie) con forte vantaggio tecnico, paesaggistico ed ambientale.