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Articoli Scientifici

EROSIONE-FRANE-DESERTIFICAZIONE: UNA NUOVA POLITICA AMBIENTALE

Desertificazione

Desertificazione

EROSIONE-FRANE-DESERTIFICAZIONE affrontati con tecniche a basso impatto ambientale:

EROSIONE-FRANE-DESERTIFICAZIONE affrontati con tecniche a basso impatto ambientale

I PRATI ARMATI® sono piante erbacee a fotosintesi prevalentemente C4, di cui molte autoctone, che presentano una capacità di assorbimento di CO2 molto superiore rispetto alle più comuni piante a fotosintesi C3. I PRATI ARMATI® possono essere assimilati, in base a dati di letteratura ed in base al LAI (Leaf Area Index, indice di area fogliare) ad una coltura irrigua di mais, con simile capacità di immagazzinamento di CO2 . I PRATI ARMATI® immagazzinano quindi, all’interno della loro biomassa, fino a 5 volte più CO2 (sottraendola quindi all’atmosfera) rispetto ad una comune prateria temperata. Un ettaro di PRATI ARMATI®, in un anno, assorbe da un minimo di circa 10 tonnellate di CO2  fino ad un massimo di circa 40 tonnellate di CO2. I valori di assorbimento della CO2 dipendono dalle condizioni pedoclimatiche (fertilità e tipo di terreno, piovosità, esposizione, etc.), dal termoperiodo (andamento della temperatura ambiente) e dal fotoperiodo (risposta delle piante alla lunghezza del giorno).

Confronto con le altre specie vegetali

Confronto con le altre specie vegetali

1 Km di strada con scarpate inerbite alte 10 m, consente di sottrarre quantità di CO2 molto diverse in base alle specie vegetali utilizzate per l’inerbimento:

 • con inerbimenti tradizionali si riesce a sottrarre la CO2 emessa da circa 50.000 automobili Euro 4;

• con PRATI ARMATI® si riesce a sottrarre la CO2 emessa da un minimo di circa 65.000 vetture fino ad un massimo di circa 250.000 automobili Euro 4:  da 15.000  a  200.000 auto viaggiano quindi “gratis” per il Protocollo di Kyoto.

Come il mais ha la “duplice attitudine” di pianta alimentare e pianta C4, che sottrae ingenti quantità di CO2, anche i PRATI ARMATI® hanno una duplice attitudine:

1. bloccano l’erosione;
2. sottraggono ingenti quantità di CO2 dall’atmosfera contribuendo così in modo molto significativo al Protocollo di Kyoto.

In relazione al controllo dell’erosione-frane-desertificazione, i PRATI ARMATI® presentano numerosi vantaggi  rispetto a:

• specie arboree
• comuni piante erbacee.
EROSIONE-FRANE-DESERTIFICAZIONE possono essere affrontati e limitati con il sapiente utilizzo di tecniche tradizionali e PRATI ARMATI.

Desertificazione

EROSIONE BLOCCATA

Desertificazione

EROSIONE BLOCCATA

Desertificazione

EROSIONE BLOCCATA

Desertificazione

EROSIONE BLOCCATA

Desertificazione

EROSIONE BLOCCATA

EROSIONE BLOCCATA

EROSIONE BLOCCATA

Effetti sull'ambiente

Effetti sull'ambiente

Il protocollo di Kyoto

Il protocollo di Kyoto

Il protocollo di Kyoto

Il protocollo di Kyoto

Diapositiva10

Desertificazione – Wikipedia

it.wikipedia.org/wiki/Desertificazione‎

La desertificazione indica un processo, per lo più causato dalle attività umane, che indica la degradazione dei suoli portando alla scomparsa della biosfera …  

Frana

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

La frana che seppellì Sant’Antonio Morignone (SO) in Valtellina nel 1987

La frana di Randa in Svizzera (Canton Vallese) del 1991.

Colata di fango a Brienz (Canton Berna) nel 2005.

La frana di colamento di Nocera Inferiore del 2005.

La frana del Valegión di Preonzo(Canton Ticino) dopo il franamento del 2012.

Con il termine frana si indicano tutti i fenomeni di movimento o caduta di materiale roccioso o sciolto dovuti alla rottura dell’equilibrio statico preesistente ovvero all’effetto della forza di gravità che, agendo su di esso, supera le forze opposte di coesione del terreno.

Cosa sono le frane

Le frane possono dare luogo a profonde trasformazioni della superficie terrestre, e a causa della loro alta pericolosità, in alcune aree abitate, devono essere oggetto di attenti studi e monitoraggi. Lo scopo dello studio delle frane è quello di essere in grado di prevedere un loro movimento o comunque se non fosse possibile bloccare la caduta del materiale tentare di deviarne o rallentarne la corsa tramite l’utilizzo di particolari strutture di ingegneria naturalistica, oppure, nei casi “inoperabili”, approntare Piani di Protezione Civile finalizzati a sgombero preventivo, temporaneo o definitivo.
Per frana o dissesto è da intendersi qualsiasi situazione di equilibrio instabile del suolo, del sottosuolo o di entrambi, compreso fenomeni di intensa erosione superficiale, o fenomeni franosi che interessano i pendii in profondità, tali movimenti sono controllati dalla gravità. I fattori o le cause che producono una frana o un movimento di massa sono molteplici si distinguono in tre tipi:

  • cause predisponenti (ovvero proprie dell’ambiente naturale): natura del terreno, litologia, giacitura, andamento topografico, acclività dei versanti, clima, precipitazioni,escursioni termiche, idrogeologia ecc.;
  • cause preparatrici: disboscamento, piovosità, erosione delle acque, variazione del contenuto d’acqua, azioni antropiche ecc;
  • cause provocatrici: abbondanti piogge, erosione delle acque, terremoti, scavi e tagli ecc;

Spesso movimenti franosi sono conseguenza di situazioni di alto rischio idrogeologico se non di conclamato dissesto idrogeologico che combinano insieme fattori meteorologico-climatici, geologici e antropici.

Parti di una frana

In genere una frana è caratterizzata da tre parti:

  • nicchia di distacco;
  • alveo o pendio di frana;
  • accumulo della frana

L’alveo o pendio di frana è quella zona in cui il materiale coinvolto nella frana si trova ad una quota inferiore rispetto alla superficie originaria del pendio. La zona di accumulo è quella zona in cui il materiale si trova ad una quota superiore rispetto al versante originario. Una ulteriore divisione prevede di considerare:

  • corona: parte di materiale non coinvolta dal fenomeno immediatamente adiacente alla parte più alta del pendio di frana;
  • testata: parte superiore del terreno franato;
  • scarpate secondarie: superfici ripide all’interno della frana, sintomatiche di movimenti differenziali all’interno del materiale;
  • fratture secondarie: fratture in senso longitudinale o trasversale nel materiale franato.
  • superficie di separazione: superficie che divide il materiale spostato da quello inalterato sottostante;

La massa di terreno coinvolta dal fenomeno viene chiamata materiale mobilizzato e viene comunemente suddiviso in corpo principale (parte del materiale che in seguito al movimento resta nell’alveo della frana) e piede della frana (materiale che si attesta nella zona di accumulo).

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https://www.pratiarmati.it/wp-content/uploads/2010/10/Diapositiva129.jpg 720 960 Claudio Zarotti https://www.pratiarmati.it/wp-content/uploads/2021/06/prati-armati-logo.png Claudio Zarotti2010-10-17 17:49:002021-10-15 19:26:07EROSIONE-FRANE-DESERTIFICAZIONE: UNA NUOVA POLITICA AMBIENTALE
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1 commento
  1. pratiarmati
    pratiarmati dice:
    5 Gennaio 2014 in 21:10

    EROSIONE-FRANE-DESERTIFICAZIONE affrontati con tecniche a basso impatto ambientale: I PRATI ARMATI® e il Protocollo di KYOTO – Strade e Autostrade Euro 6.
    I PRATI ARMATI® sono piante erbacee a fotosintesi prevalentemente C4, di cui molte autoctone, che presentano una capacità di assorbimento di CO2 molto superiore rispetto alle più comuni piante a fotosintesi C3.
    I PRATI ARMATI® immagazzinano quindi, all’interno della loro biomassa, fino a 5 volte più CO2 (sottraendola quindi all’atmosfera) rispetto ad una comune prateria temperata.

I commenti sono chiusi.

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