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Approfondimenti

TERRENO VEGETALE ? NO GRAZIE !

Danni causati dal terreno di riporto

Danni causati dal terreno di riporto

Il TERRENO VEGETALE, oltre che inutile e dannoso, può inquinare e infestare !

Il TERRENO VEGETALE, oltre che inutile e dannoso, può inquinare e infestare !

TERRENO VEGETALE ?    NO GRAZIE !

 

Il terreno vegetale aggrava l'erosione !
Il terreno vegetale aggrava l’erosione !

TERRENO VEGETALE ?    NO GRAZIE !

Per il blocco dell’erosione e il ripristino ambientale, è spesso previsto l’impiego di terreno vegetale per favorire l’attecchimento della vegetazione.
Per un ettaro di scarpata (trincee o rilevati) occorrono circa 5.000 mc di terreno vegetale che costa 10 – 20 €/mc.  Per il solo terreno vegetale si  possono quindi spendere anche 50.000 – 100.000 € per ogni ettaro di scarpata.
A questa somma per il terreno vegetale si aggiungono i costi di georeti,  biostuoie,  geocelle, geogriglie, mulch,  idrosemina tradizionale.
I PRATI ARMATI® invece crescono su qualunque litotipo, anche il più sterile e non necessitano di terreno vegetale di riporto.
Controindicazioni per il terreno vegetale:

  •  Il terreno vegetale va prelevato in zone ove ve ne è disponibilità (in Italia è ormai quasi introvabile);
  •  Il terreno vegetale va caricato su camion e trasportato anche per grandi distanze;
  •  Il terreno vegetale va scaricato, movimentato e compattato in situ;
  •  Il terreno vegetale va abbinato con biostuoie, georeti, geogriglie, o inserito in geocelle (operazioni tutte da eseguire manualmente);
  •  Il terreno vegetale va infine seminato.
  • Non solo. Spesso i risultati sono negativi e controproducenti: infatti il terreno vegetale, posto su litotipi compatti e in elevata pendenza, collassa sotto forti piogge.

 

terreno vegetale+georeti-geogriglie-biostuoie-geostuoie-geocelle-mulch = risultati deludenti

terreno vegetale+georeti-geogriglie-biostuoie-geostuoie-geocelle-mulch = risultati deludenti

I PRATI ARMATI®

  1.  non  necessitano di terreno vegetale;
  2. crescono su ogni litotipo, anche il più sterile: smarini, rilevati additivati a calce, argille di qualunque tipo, flysch, ghiaie, calcareniti, rocce fratturate, etc.;
  3. non necessitano di alcuna manutenzione;
  4. non necessitano di alcun apporto irriguo anche nelle zone più aride;
  5. bloccano definitivamente l’EROSIONE;
  6. rinaturalizzano il cantiere in breve tempo, (sottraendo fino al 400% in più di CO2 rispetto alle altre piante erbacee);
  7. sono perenni, non OGM, non infestanti, in gran parte autoctoni, ricacciano dopo un incendio;
  8. si installano con mezzi meccanici, con grande rapidità (anche vari ettari al giorno), con bassissimi rischi.

Per le Grandi Opere non si riesce a reperire il terreno vegetale che oltretutto è costoso e può avere effetti controproducenti.  Il terreno vegetale spesso non è autoctono e può contenere  semi, rizomi, infestanti, parassiti, microorganismi anche dannosi e infestanti che in un ambiente diverso da quello originario possono diventare molto virulenti.
I PRATI ARMATI® sono ormai una tecnica matura e affermata, utilizzata sulle principali Grandi Opere.  I PRATI ARMATI® sono la soluzione a questo problema, con costi addirittura inferiori.

I PRATI ARMATI® PER RILEVATI
In alternativa al pacchetto di soluzioni tradizionali per il blocco dell’erosione (es. terreno vegetale + geocelle + georete o geogriglia plastica + rete metallica + idrosemina con sementi tradizionali, mulch, matrici di fibre di legno legate, etc.) è possibile utilizzare un nuovo prodotto, di rapida e semplice applicazione: i PRATI ARMATI® PER RILEVATI.  I PRATI ARMATI® PER RILEVATI derivano dalla miscela originale di PRATI ARMATI® (circa 30 specie e varietà)  di cui rappresentano un sottoinsieme (formato da 3-4 specie e varietà) adatto solo ed esclusivamente all’applicazione sui rilevati.
Il nuovo miscuglio PRATI ARMATI® PER RILEVATI, è stato messo a punto dopo oltre 15 anni di prove e ricerche ed è specifico per il trattamento di rilevati stradali e ferroviari. Esso viene applicato direttamente sul materiale arido tal quale del corpo del rilevato, senza alcun apporto di terreno vegetale né utilizzo di altri materiali quali georeti, geocelle, biostuoie, mulch, matrici di fibre legate, etc.
Con le soluzioni tradizionali i costi sono molto superiori, i risultati scadenti, i tempi di lavorazione lunghi e i rischi rilevanti. Le fasi di lavorazione sono molteplici: prelievo di terreno vegetale da siti anche molto distanti, trasporto fino al cantiere, deposito e stesura del materiale sui rilevati, posa di geostuoia o simili sul terreno vegetale ed infine idrosemina di qualsiasi tipo, semplice o potenziata.
 
LE SOLUZIONI TRADIZIONALI
Data l’impossibilità di inerbire con un’idrosemina tradizionale il materiale arido dei rilevati, è consuetudine concludere la sistemazione delle scarpate in rilevato con un riporto di spessore variabile di terreno vegetale destinato a fornire un substrato fertile per l’attecchimento delle piante.
La posa in opera di terreno vegetale comporta lunghe e costose fasi di lavorazione: prelievo di terreno vegetale da siti anche molto distanti, trasporto fino al cantiere, deposito e stesura del materiale sui rilevati.
Purtroppo, il terreno vegetale è connotato spesso da parametri geomeccanici molto scadenti e difficilmente presenta condizioni di stabilità in grado di assicurare una base sicura per la crescita della coltre vegetale destinata a rinverdire e proteggere dall’erosione.
Oltretutto appare evidente l’impossibilità di posare in opera il terreno vegetale a regola d’arte sui rilevati in quanto la superficie inclinata non si presta ad essere rullata ed inumidita a dovere, e viene quindi semplicemente compressa con il dorso della benna di escavatori meccanici.
Il risultato finale è un contrasto evidente tra una superficie arida ben compattata in grado di reggere inclinazioni di scarpa medie di 45° ed un livello di spessore variabile di terreno vegetale instabile e non adeguatamente compattato, con una intermedia superficie di scivolamento potenziale che si attiva in occasione di eventi pluviometeorici prolungati.
Questi eventi infatti tendono ad incrementare il peso di volume del terreno vegetale, a diminuirne la coesione e a favorire la lubrificazione della superficie di contatto fra i due livelli, innescando, in tempi molto brevi, fenomeni erosivi.
Contestualmente si verificano casi di scollamento e dissesto superficiale diffuso, mettendo a rischio non solo il processo antierosivo e di rinverdimento, ma anche la funzionalità delle opere di regimentazione idraulica delle acque meteoriche (ad esempio gli scarichi con embrici) che solitamente vengono posate sopra i rilevati.
Con il nuovo miscuglio PRATI ARMATI® PER RILEVATI è invece possibile ottenere ottimi risultati di blocco dell’erosione e rinaturalizzazione in un’unica fase di lavorazione. 
L’utilizzo del nuovo miscuglio PRATI ARMATI® PER RILEVATI consente di assicurarsi, soltanto con un semplice intervento di idrosemina: una protezione antierosiva duratura; una riduzione dell’infiltrazione delle acque meteoriche;  una completa rinaturalizzazione del rilevato; un’azione di “rincalzo” a sostegno delle opere di regimentazione (scarichi in embrici in cls, finsider, ecc.);  in caso di incendio o di lunghi periodi di siccità, l’investimento non va perduto: i PRATI ARMATI® PER RILEVATI possiedono una buona capacità di ricaccio a seguito di incendi e sono in grado di resistere a periodi siccitosi estremi.
Il suolo è composto da una parte solida (componente organica e componente minerale o inorganica), una parte liquida e da una parte gassosa.
Durante la sua evoluzione, il suolo differenzia lungo il suo profilo (l’insieme degli strati che formano il profilo) una serie di orizzonti. I più comuni orizzonti identificabili, ad esempio, sono un orizzonte superficiale organico (sovrastato talvolta da uno strato di lettiera indecomposta), in cui il contenuto di sostanza organica insieme alle particelle minerali raggiunge una percentuale notevole (es: 5%-10%), un sottostante orizzonte di eluviazione, in cui il processo di percolazione delle acque meteoriche ha eluviato una parte delle particelle minerali fini lasciando come prevalente la componente limosa o sabbiosa, e al fondo l’orizzonte diilluviazione corrispondente, dove le suddette particelle fini (argillose) si sono accumulate.
I processi che originano un suolo sono comunque disparati, ed è possibile una caratterizzazione dei suoli in stretta correlazione ai regimi climatici. Questa non è comunque l’unico tipo di classificazione operabile.
La pedologia è la scienza che studia la composizione, la genesi e le modificazioni del suolo dovute sia ai fattori biotici che abiotici. La chimica del suolo è invece la disciplina che si occupa dello studio e caratterizzazione chimica e chimico-fisica del suolo.

  • l’orizzonte A, presente sotto la lettiera, è scuro per via della presenza di composti organici decomposti, che formano l’humus. Dentro questo orizzonte sono numerosi i piccoli animali e le radici delle piante;
  • l’orizzonte B, dove sono presenti le radici più profonde, vengono effettuate le lavorazioni per far divenire il terreno adatto all’agricoltura;
  • l’orizzonte C, costituito da sabbia, ghiaia e sassi. La sua composizione determina le caratteristiche rispetto all’acqua;
  • l’orizzonte D, lo strato più profondo, composto da roccia madre, viene anche chiamato substrato roccioso.[2]

Tra le cause del progressivo degrado ci sono pratiche agricole che facilitano l’erosione del suolo con acqua e vento, perdita di materiale organico, salinizzazione, compattazione del terreno e inquinamento del suolo. Tra le aree più colpite ci sono vaste zone di: America, Europa Meridionale, Nord Africa e Corno d’Africa.
  
Il TERRENO VEGETALE, oltre che inutile e dannoso, può inquinare e infestare !

Terreno vegetale? No grazie!

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Danni causati dal terreno vegetale

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Danni causati dal terreno di riporto

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I Prati Armati sul terreno tal quale

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Rilevati in terre granulari

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Danni causati dal terreno di riporto

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I Prati Armati sul tal quale

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A1 variante di valico

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Proprietà fisiche del terreno – Wikipedia

 

it.wikipedia.org/wiki/Proprietà_fisiche_del_terreno‎
Le proprietà fisiche del terreno sono un insieme di caratteristiche del terreno ….. °C costituisce un vero e proprio impedimento fisico all’accrescimento vegetale, ..

 

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1 commento
  1. pratiarmati
    pratiarmati dice:
    18 Gennaio 2014 in 14:12

    Il TERRENO VEGETALE, oltre che inutile e dannoso, può inquinare e infestare !
    TERRENO VEGETALE+georeti-geogriglie-biostuoie-geostuoie-geocelle-mulch = risultati deludenti
    TERRENO VEGETALE ? NO GRAZIE !

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